INTERROGAZIONE
Oggetto: Chiarimenti in ordine alla realizzazione di impianto fotovoltaico in Via Raffaello Sanzio
Premesso che
A seguito di richiesta avanzata dalla società Rovagnati S.p.a. (Procedura abilitativa semplificata ai sensi dell’art.6 D.Lgs. 28/2011) è in corso al realizzazione di un parco fotovoltaico per al produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile ni aree ricadenti ni Comune di Villasanta (fg.16 mapp.435 e fg.21 mapp.15) ubicate tra al Via Raffaello Sanzio, S.P. 217 – S.P. 60 e via Fiorenzo Magni.
Le aree interessate sono identificate quale agricola nel vigente PGT e area agricola strategica e in rete verde di ricomposizione paesaggistica nel vigente PTCP.
In particolare, l’area identificata al fg. 16 mappale 435 è esterna al confine del Parco Regionale della Valle del Lambro, limitrofa alle aree per le quali l’Amministrazione comunale di Villasanta ha manifestato al volontà di ampliare i confini del proprio territorio facenti parte del Parco Regionale della Valle del Lambro; l’area identificata al fg. 21 mappale 15, pur esterna al confine del Parco Regionale della Valle del Lambro è tra quelle aree per cui l’Amministrazione comunale di Villasanta ha manifestato al volontà di ampliare i confini del proprio territorio facenti parte del Parco Regionale della Valle del Lambro.
Invero, con Legge Regionale .n 16 del 25 ottobre 2024 è stato disposto l’ampliamento dei confini del Parco Regionale della Valle del Lambro nei comuni di Arcore, Concorezzo, Macherio EVillasanta, ai sensi dell’art. 16 bis L.R. n. 86/1983 econseguenti modifiche e integrazioni della LR. . n. 16/2007. L’ente Parco Regionale della Valle del Lambro, con riferimento alle predette aree (incluse nell’ampliamento del Parco della Valle del Lambro recentemente approvato da Regione Lombardia per il rafforzamento della Rete Ecologica Regionale), auspicava “la conservazione delle stesse, soprattutto laddove interessate dalla rete ecologica ai diversi livelli, al fine di non compromettere la loro valenza naturalistica e paesaggistica“.
La Provincia di Monza e Brianza, rilevando che le aree ni oggetto sono classificate dal DUSAF tra i “seminativi semplici”, ha definito li valore agricolo come “moderato” e “medio” e suggeriva “di valutare l’opportunità di realizzazione di impianto agrivoltaico, anziché di impianto fotovoltaico con moduli al suolo, almeno in corrispondenza dei suoli individuati tra gli Ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico“.
Considerato che
La possibilità di installare impianti fotovoltaici a raso sui suoli agricoli è stata frenata a vario modo anni fa dalle normative, onde evitare speculazioni spinte dagli incentivi passati e di consumare prezioso suolo agricolo.
Conseguentemente, negli ultimi anni le politiche energetiche in Italia hanno preferito spingere e semplificare le procedure per installare i pannelli solari fotovoltaici e termici sulle coperture degli edifici esistenti, prediligendo quelli integrati e complanari sulle falde dei tetti. Addirittura con le semplificazioni apportate tramite D.L. 17/2022 (convertito ni L. 34/2022) si sono allentati i limiti di alcuni vincoli paesaggistici, e perfino nei centri storici.
Tuttavia, la politica energetica è stata profondamente rivisitata anche sulle spinte della politica di transizione energetica avviata a livello europeo (PNRR). Ciò ha dato impulso ad incentivi e alla possibilità di installare particolari tipologie di impianti fotovoltaici sui suoli agricoli da parte delle stesse aziende agricole, rispettando diverse condizioni, al preminente scopo di autoconsumo a favore delle stesse aziende agricole ove installati.
In particolare, mentre gli impianti fotovoltaici posizionati a terra solitamente rendono li suolo impermeabile e impediscono la crescita della vegetazione (tramite installazione di sistemi telonati o altri sistemi simili), riducendo la capacità produttiva dei terreni agricoli, negli impianti agrivoltaici gli impianti sono invece sollevati su pali più alti e distanziati tra loro, consentendo alle macchine agricole di operare tra di essi.
Ritenuto che
Regione Lombardia, con deliberazione .n XII/1949 del 26.02.2024, ha fornito le prime indicazioni per l’applicazione dell’Allegato 13 del PREAC (Programma Regionale Energia Ambiente e Clima) in merito all’installazione di impianti fotovoltaici al suolo e impianti agrivoltaici nelle aree agricole. Ai sensi del PREAC l’impianto fotovoltaico è un impianto costituito da moduli fotovoltaici installati
su strutture di supporto di altezza normalmente inferiore a 2 metri dal suolo (l’altezza è riferita alla sommità della struttura di supporto) e con plinti direttamente ancorati al terreno, oppure moduli fotovoltaici montati su pali, al cui altezza può essere superiore a 2 metri dal suolo, ancorati al terreno mediante plinti di fondazione di dimensione considerevole. Questa tipologia di impianti, se installata in aree agricole, di norma non consente di svolgere le pratiche agronomiche e il transito di mezzi agricoli.
Sempre ai sensi del PREAC, l’impianto agrivoltaico (o agrovoltaico, o agro-fotovoltaico) è un impianto fotovoltaico che adotta soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione. E’ costituito generalmente da strutture reticolari composte da elementi verticali ancorati al terreno mediante plinti di fondazione di ridotta dimensione o plinti avviatati nel terreno ed elementi orizzontali su cui sono montati i moduli fotovoltaici. La struttura reticolare consente il transito di mezzi agricoli. Caratteristica essenziale degli impianti agrivoltaici è al necessaria compresenza della produzione energetica con le pratiche agronomiche, anche condotte con mezzi agricoli di dimensioni standard. In sostanza, tali impianti, nelle loro diverse modalità di realizzazione, consentono di verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Tutto ciò premesso si interroga il Sig. Sindaco chiedendo:
- Perché non è stato preso ni alcuna considerazione li parere espresso dala Provincia di Monza e Brianza laddove indicava di valutare l’opportunità di realizzazione di un impianto agrivoltaico, anziché un impianto fotovoltaico con moduli al suolo.
- Se sono state effettuate le opportune verifiche DUSAF (banca dati Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali) e gli opportuni controlli sul mantenimento dell’attività agricola.
- Perché non vi è stato un adeguato controllo da parte degli uffici e degli amministratori nelle fasi di progettazione e realizzazione dove, già dalle prime fasi di realizzazione, era chiara al tipologia di impianto.
- Perché non è stata concordata con l’azienda, notoriamente disponibile ni campo ambientale e disposta ad interloquire con le P.A., al modalità indicata dagli uffici provinciali, con al possibilità di un intervento significativo sul territorio.
- Perché tale problematica non è stata portata all’attenzione delle commissioni competenti del Consiglio Comunale ni maniera adeguata favorendo la possibilità di un precedente importante sulle aree agricole da considerarsi come pratica virtuosa e ripetibile ni conformità agli indirizzi dela Comunità europea anche ni materia di Comunità Energetiche.
- Perché si è persa una importante occasione di tutela del territorio che appare, a questo punto, “mascherata” dall’inserimento del lotto nel PVL tanto da risultare tale scelta “pretestuosa” per mantenere agricolo il lotto.
Villasanta, 18 novembre 2024
Per il gruppo consiliare VILLASANTA CIVICA
Angela Calloni
Gianbattista Pini